Marina di Pisa

Pensione Ghilli

1873 - Via della Repubblica Pisana angolo Piazza Gorgona

1873 – Viene costruita dal facoltoso Carlo Cuturi, membro dal 1876 del Comitato per l’Ospizio Marino di Boccadarno con la carica di rappresentante dei Regi Spedali.

Carlo Cuturi muore nel 1882.

1885 – Viene acquistata da Giovanni Costa, pittore romano che già da molti anni frequentava Bocca d’Arno dove dipinse molte delle sue opere.

Dall’Inghilterra amici pittori vanno spesso a trovare Costa nella sua casa di Marina di Pisa. Tra questi William Blake Richmond, George Howard, Matthew Ridley Corbet e Frederic Leighton. Le vedute dell’Arno, i boschi e la marina circostanti, l’altopiano pisano e le vicine colline di Carrara erano ormai panorami familiari presso gli appassionati di mostre d’oltremanica.
Stopford Brooke, che conosceva bene Costa e ne collezionava le opere, scrisse a proposito del contesto toscano: “Quello è un posto per artisti. Il mare, il fiume, i boschi, i monti, la lunga costa, tutto è al posto giusto, alla giusta distanza, e nelle giuste proporzioni; ed è anche intriso di sentimento, non umano, ma dell’essenza stessa della Natura”.

Nell’inverno del 1903, un’altra triste circostanza suscita sincera commozione in tutta Marina, invalido dal 1897 il 31 dicembre si spenge nella sua casa, sul lungomare in angolo con la piazza Gorgona, dove a lungo aveva abitato assieme alla figlia Giorgia, maritata con uno dei figli di Domenico Guerrazzi, il grande pittore Nino Costa. E’ ormai trascorso tanto tempo da quando, ospite della guarnigione del Fortino, aveva scoperto i meravigliosi scenari della foce delle lame di S. Rossore, dei monti Apuani, ma, come ricorda negli appunti autobiografici dettati alla figlia diede anni prima della morte, «da allora, sono ormai passati piu di trentacinque anni, la costa del mare pisano fu il luogo di campagna dove piu a lungo io abbia dimorato e dove in maggior copia io trovassi soggetti alla mia pittura». La sua vita termina in quel luogo che dolcemente egli definisce «la mia Bocca d’Amo, sorgente per me inesauribile di ispirazione artistica». II suo corpo fa ritorno alla città natale per essere inumato al Verano, alla presenza di un gran numero di artisti, il rappresentante del municipio di Roma e, secondo Ie cronache, il… sindaco di Boccadarno. Chi poi fosse questo primo cittadino di un paese che non ha mai stato comune non si sa, anche se viene il sospetto che a presenziare a quella solenne circostanza, possa essere stato il più naturale rappresentante della comunità, marinese di allora, factotum Felice Castelli.

1908c – La casa di Nino Costa data in affìtto dalle fìglie del pittore Giorgia e Rosalinda, le quali dopo essersi sposate con il figlio di Domenico Guerrazzi la prima e con il marchese Lemon la seconda, si erano trasferite, l’una a Pisa e l’altra a Roma diviene pensione «Ghilli». 

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1911c (1913v) – ghi003

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1936c (1938v) – ghi005

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