Marina di Pisa

Chalet e Bagni La Gorgona

1894 - Piazza Gorgona

Petrini Riccardo e Luigi, sono provenienti da Putignano. L’avventura nel settore balneare la inizia Luigi chiedendo nel 1883 una concessione per impiantare una baracca balnearia di mq 5 sul fronte della presella 9, ma la sua attività dura poco poiché l’area viene assegnata negli anni successivi all’Ospizio Marino.

1894 – Riccardo presenta una richiesta alla Capitaneria di Porto per uno spazio di arenile di 60 mq al limite sud di piazza Gorgona che si articola tra offerta turistica balneare e offerta commerciale (ristorante) distinte per metri, localizzazione e composizione architettonica. Le architetture e i materiali si distinguono tra loro (unico elemento collante è ovviamente il legno) ma il ristorante ha una forma raccolta e compatta mentre la parte balneare si caratterizza da una ampia tenda, non centrale, sorretta da un palo di pino centrale con a sud una schiera di 8 cabine per uomini mentre a nord la schiera è di sole 4 cabine.

1896 – Si amplia a mq. 140

1899 – L’occupazione di arenile si amplia ulteriormente fino a mq. 210 con una riorganizzazione del manufatto adibito a ristorante che diventa concettualmente diverso mostrando verso la strada un corpo chiuso e verso il mare la tettoia all’aperto per gli ospiti. Il fronte strada mostra una finitura e una immagine architettonica di tutto rispetto con colonnati in vista parzialmente integrati nel paramento verticale, aperture ad arco, timpano a definire il piano terra e altro ordine più ristretto di colonne a formare la terrazza coperta anch’essa da frontali a timpano con decori interni; più che liberty, stile al quale si fa spesso riferimento, richiama l’architettura greca.

1919 – La fortissima mareggiata di ottobre la quale distrugge parte del lungomare tra la piazza Gorgona e Baleari, produce drastiche riduzioni dell’arenile. Di conseguenza la struttura si adegua, viene progressivamente eliminata l’attività balneare, si spostano i manufatti più a sud e pur mantenendo il ristorante viene aggiunto un’altro manufatto destinato a negozio.

1933 – Viene acquistato dal Sig. Masi di Roma.

1937c – La proprietà passa a Egisto Giuntini.

1944 – Viene abbattuto dai tedeschi.

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