Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice
1912 - Piazza Santissima Maria Ausiliatrice
Mentre il disegno urbanistico del 1872 aveva indicato la chiesa parrocchiale al centro del nuovo paese, con quello di vent’anni dopo il simbolo con la croce è finito al limite della pineta, sul retro della piazza delle Baleari. Ma anche questa posizione non ha incontrato molto gradimento soprattutto da parte dell’arcivescovo di Pisa, che oltre tutto veste anche la prestigiosa berretta dei principi della Chiesa. Il cardinale Pietro Maffi, spesso ospite assieme ad altri uomini di scienza e di cultura di quell’ottimo anfitrione che era il professor Galli Dunn, dalle finestre della villa osservava quella macchiola cespugliusa e scuoteva la testa. E’ probabile che siano state avanzate non poche pressioni verso il Comune perché fosse messo a disposizione un altro terreno, magari con la promessa di qualche piccola contropartita. Sta di fatto che la delibera dell’8 giugno 1906 testualmente recita: «considerato che la località proposta in piazza delle Baleari non fosse la più adatta, visto che e rimasta del comune una piazza a forma di trapezio di metri quadrati 4.400; considerato che da notizie assunte, l’arcivescovo avrebbe manifestato di dotare la chiesa di un orologio pubblico sul campanile, tanto desiderato dalla popolazione e fors’anche un piccolo osservatorio metereologico, delibera di concedere gratuitamente l’area richiesta». II grande prelato l’ha spuntata ancora una volta: del resto, che prima o poi ce la avrebbe fatta ad ottenere quel terreno, lui stesso era da tempo cosi sicuro, che aveva commissionaito anticipatamente un primo studio degli edifici da costruirvi sopra. E proprio negli ultimi giorni di quello stesso mese di giugno, il nipote dell’amico Galli Dunn, l’architetto Cecilio Arpesani, progettista della villa dello zio, consegna al cardinale i suoi primi elaborati. Al centro una maestosa chiesa «romanica» e ai due lati gli annessi; la casa parrocchiale, l’oratorio e l’asilo. Un primo progetto indubbiamente bello ma, come dimostrano le vicende dei prossimi sei anni (quanti occorreranno per arrivare alla posa della prima pietra), troppo ambizioso per le casse della diocesi pisana.
1905 – aus012
1909v – aus008
1911c (1912v) – aus010
1912v – ma054
1912 – aus011
1912 – aus009
1918v – p013
1918c (1919v) – dai001
1906 – Viene finalmente accontentato il cardinale Pietro Maffi: concessione gratuita di un ampio piazzale di fronte alla via Daiberto, a confine con il parco della villa Galli Dunn. La delibera è stata appena assunta ed il terreno sbancato e spianato, che in quella calda estate giunge da Milano l’ing. Cecilio Arpesani, ideatore del progetto, per un sopralluogo alla nuova zona e per prendere gli opportuni accordi, per l’inizio dei lavori, col capo mastro Alberto Gambogi. Per le statue sulla facciata fu chiamato l’artista milanese Lodovico Pogliaghi. La buona gente di Marina esulta al pensiero di vedere realizzata in breve termine la chiesa tanto attesa, ma purtroppo si tratta di un entusiasmo effimero perché, soltanto per arrivare alla posa della prima pietra, devono trascorrere altri tre anni. Nel frattempo, il cardinale, arcivescovo di Pisa, non può non adottare una soluzione provvisoria. Il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, benedice un capannone sul lungomare, in angolo con la piazza Gorgona, celebrandovi la prima di una lunga serie di messe.
Il 12 ottobre 1911 è istituita la parrocchia e riconosciuta civilmente il 5 febbraio 1925.
1912 – II primo progetto del complesso parrocchiale, quello fatto da Cecilio Arpesani sei anni prima, era molto più ambizioso di quello presentato ed approvato dal Comune. Praticamente con il nuovo progetto scompare tutto ciò che era previsto a destra della chiesa, fino alla proprietà Galli Dunn, il laboratorio, l’asilo, e, sulla sinistra, viene eliminata un’ala della casa parrocchiale. Evidentemente, fatti i conti con il preventivo, la ristrettezza di mezzi deve aver indotto il cardinale-arcivescovo di Pisa a rivedere le cose. Una sola aggiunta al progetto originario: una piccola torre attaccata alla canonica per usarla come osservatorio astronomico. Pietro Maffi lo ha promesso da tempo alla comunità marinese e poi, da grande studioso dei misteri del firmamento quale egli è, ha speso volentieri qualche migliaio di lire in più. Finalmente, alla presenza delle autorità cittadine e con grande entusiasmo di popolo, il 28 luglio, l’arcivescovo di Pisa posa la prima pietra e benedisce il terreno dove verrà edificata la maestosa chiesa in stile romanico, il tempio della prima parrocchia di Marina di Pisa.
1921c (1922v) – aus004
1925c – aus015
1928c (1930v) – aus003
1930c (1931v) – aus002
1916 – Ragioni di ordine economico connesse allo scoppio della guerra inducono anche le autorità ecclesistiche a sospendere la costruzione del complesso parrocchiale. In effetti la chiesa (tranne altari, pavimento e battistero), la canonica e l’osservatorio possono considerarsi ultimati ma incompiuto è il campanile che, finiti i quattrini, è a quota di 18,93 metri sul piano stradale. Considerato che gran parte del progetto è realizzata, dopo aver sistemato un paio di campane all’interno della torretta che sostiene l’osservatorio, il 2 luglio viene solennemente inaugurata la chiesa della prima parrocchia di Marina di Pisa, consacrata al culto di Maria Ausiliatrice. Il primo parroco del paese è don Callisto Mander, un prete che con la sua infinita bontà riesce a conquistare la stima e l’affetto anche dei meno religiosi. La chiesa, in stile romanico pisano, è il risultato di un pregevole lavoro eseguito dalla impresa Gambogi, sotto l’alta direzione dell’ingegner Bernieri, del Comune e dello stesso progettista, l’architetto Cecilio Arpesani che, per onorare la memoria della amatissima moglie Fiorenza, morta ancor giovane poco tempo prima, rinunzia completamente al suo compenso per il progetto e per l’assistenza tecnica.
Nel 1930 la chiesa viene consacrata.
1934 (?) – Il progetto di completamento del campanile della chiesa parrocchiale, presentato dall’ingegner Giulio Pascetti, viene approvato dal Comune il 13 agosto ed il lavoro viene portato a termine in pochi mesi.
Nel 1939 l’Arcivescovo Mons. Gabriele Vettori staccò la parrocchia di Marina dalla Mensa arcivescovile, rendendola autonoma.
1930c (1936v) – aus005
1932c (1933v) – aus006
1932c – aus018
1933c (1940v) – aus016
1934c – aus019
1936v – aus017
incerta – dai002
1937v – aus007
1937c (1941v) – aus013
incerta – aus008
1942v – aus001