Marina di Pisa

1870

E’ dell’anno precedente la decisione da parte dell’amministrazione comunale di acquistare dalla famiglia Appolloni, proprietaria della tenuta di Arnovecchio, una lunga fascia di terreno costiero a sud della foce dell’Arno per far nascere una nuova cittadina balneare.
L’idea nasce dallo sfratto che la Casa Reale impone allo stabilimento creato al Gombo da Gaetano Ceccherini e divenuto abituale luogo di bagni marini non solo per gli affetti da malattie “scrofolose”, ma per lo svago e il benessere di tutta la cittadinanza pisana.

In cambio ai Ceccherini viene assegnato il vasto terreno sulla sponda sinistra del fiume a ridosso del vecchio fortino lorense e i mezzi per edificare il novo bagno in un’area poco più a sud detta “alla Fraschetta”.
Per dare ulteriore impulso alla crescita di questo nuova cittadina balneare, il comune di Pisa acquista parte dai Ceccherini e parte dagli Appolloni i terreni necessari per dare inizio alla costruzione di una nuova strada alberata in sostituzione della stretta, lunga e polverosa Via di Bocca d’Arno, che permetta ai pisani di raggiungere agevolmente il mare, ma la realizzazione di questa nuova via è lenta e non senza imprevisti, solo la futura Via Maiorca è in qull’anno completata. Per rimediare a questo lungo periodo di impraticabilità viene messo in servizio un piccolo battello a vapore con il quale dalla città attraverso l’Arno si può raggiungere la costa. I bagnanti arrivano in gran numero, ma la necessità di strutture dove poter alloggiare per lunghi periodi è sempre più evidente.

1870

E’ dell’anno precedente la decisione da parte dell’amministrazione comunale di acquistare dalla famiglia Appolloni, proprietaria della tenuta di Arnovecchio, una lunga fascia di terreno costiero a sud della foce dell’Arno per far nascere una nuova cittadina balneare.
L’idea nasce dallo sfratto che la Casa Reale impone allo stabilimento creato al Gombo da Gaetano Ceccherini e divenuto abituale luogo di bagni marini non solo per gli affetti da malattie “scrofolose”, ma per lo svago e il benessere di tutta la cittadinanza pisana.

In cambio ai Ceccherini viene assegnato il vasto terreno sulla sponda sinistra del fiume a ridosso del vecchio fortino lorense e i mezzi per edificare il novo bagno in un’area poco più a sud detta “alla Fiaschetta”.
Per dare ulteriore impulso alla crescita di questo nuova cittadina balneare, il comune di Pisa acquista parte dai Ceccherini e parte dagli Appolloni i terreni necessari per dare inizio alla costruzione di una nuova strada alberata in sostituzione della stretta, lunga e polverosa Via di Bocca d’Arno, che permetta ai pisani di raggiungere agevolmente il mare, ma la realizzazione di questa nuova via è lenta e non senza imprevisti, solo la futura Via Maiorca è in qull’anno completata. Per rimediare a questo lungo periodo di impraticabilità viene messo in servizio un piccolo battello a vapore con il quale dalla città attraverso l’Arno si può raggiungere la costa. I bagnanti arrivano in gran numero, ma la necessità di strutture dove poter alloggiare per lunghi periodi è sempre più evidente.

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