Marina di Pisa

1929 - 1942

Nei primi anni ’30 Marina di Pisa conta circa 2300 abitanti. La bonifica di Tombolo che ha consentito l’apertura dello stradone nella pineta verso Mezzapiaggia, l’urgenza di realizzare il progetto della ferrovia elettrica ormai approvato dal ministero, i propositi di sviluppare altri poli di attrazione turistico-balneare, sono le diverse circostanze che, alla fine del secondo ventennio, inducono gli uffici comunali a orientarsi verso un nuovo piano regolatore generale. Vince il concorso il progetto del gruppo Susini, Petrucci e Tufaroli associati a Pediconi e Paniconi. Se nel bando la salvaguardia naturalistica delle pinete costituisce un elemento primario, l’esigenza di individuare una nuova zona di edificazione ed altre aree per strutture di attrazione turistica potrebbe rischiare di mettere in contraddizione la stessa volontà protezionistica. Sul retro della via dei Mille compare il tracciato della ferrovia elettrica che, curvando all’altezza della C.M.A.S.A. prosegue verso Pisa con andamento parallelo al viale dei platani. All’interno dell’area comunale acquistata dagli Appolloni nel 1909, le maggiori novità riguardano la previsione di una zona per colonie nella pineta, fra la costruenda stazione principale della ferrovia e il vione di Arnino, al confine con il quale, per altro è già stato costruito il monumentale edificio della colonia dei ferrovieri, e un piano di appresellamento sul prolungamento della via dell’Ordine di S. Stefano e sulle stradine che la tagliano. Si tratta di ben ottantuno lotti che nel giro di un paio d’anni saranno ceduti gratuitamente alla S.T.E.F.E.T. (Società Trazione e Ferrovie Elettriche Toscane) dell’ingegner Eugenio Piacani. Una ventina vengono acquisiti dalla Società Cooperativa Edilizia Case Economiche e Popolari, costituita in Marina di Pisa. All’estremo limite sud del paese, sta per nascere la nuova Marina e ancora una volta il monopolio delle aree non è più in mani pubbliche.

1929 - 1942

Nei primi anni ’30 Marina di Pisa conta circa 2300 abitanti. La bonifica di Tombolo che ha consentito l’apertura dello stradone nella pineta verso Mezzapiaggia, l’urgenza di realizzare il progetto della ferrovia elettrica ormai approvato dal ministero, i propositi di sviluppare altri poli di attrazione turistico-balneare, sono le diverse circostanze che, alla fine del secondo ventennio, inducono gli uffici comunali a orientarsi verso un nuovo piano regolatore generale. Vince il concorso il progetto del gruppo Susini, Petrucci e Tufaroli associati a Pediconi e Paniconi. Se nel bando la salvaguardia naturalistica delle pinete costituisce un elemento primario, l’esigenza di individuare una nuova zona di edificazione ed altre aree per strutture di attrazione turistica potrebbe rischiare di mettere in contraddizione la stessa volontà protezionistica. Sul retro della via dei Mille compare il tracciato della ferrovia elettrica che, curvando all’altezza della C.M.A.S.A. prosegue verso Pisa con andamento parallelo al viale dei platani. All’interno dell’area comunale acquistata dagli Appolloni nel 1909, le maggiori novità riguardano la previsione di una zona per colonie nella pineta, fra la costruenda stazione principale della ferrovia e il vione di Arnino, al confine con il quale, per altro è già stato costruito il monumentale edificio della colonia dei ferrovieri, e un piano di appresellamento sul prolungamento della via dell’Ordine di S. Stefano e sulle stradine che la tagliano. Si tratta di ben ottantuno lotti che nel giro di un paio d’anni saranno ceduti gratuitamente alla S.T.E.F.E.T. (Società Trazione e Ferrovie Elettriche Toscane) dell’ingegner Eugenio Piacani. Una ventina vengono acquisiti dalla Società Cooperativa Edilizia Case Economiche e Popolari, costituita in Marina di Pisa. All’estremo limite sud del paese, sta per nascere la nuova Marina e ancora una volta il monopolio delle aree non è più in mani pubbliche.

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Stefano Barsantini
Stefano Barsantini
8 mesi fa

Al rigo 25 correggete via Amino con Arnino