Marina di Pisa

Imbarco linea fluviale Pisa-Boccadarno

1869 - foce d'Arno

Nel maggio del 1869 viene annunciato che il Re Vittorio Emanuele II metterà a disposizione un battello pubblico a vapore per raggiungere con modica spesa i nuovi bagni Ceccherini e il nascente paese di Boccadarno.
Per dare inizio al servizio è necessario il dragaggio del tratto d’Arno tra Luicchio e i Buffalotti. Con il “vaporino” a ruote Galileo Galilei quattrocento bagnanti bisognosi di cure sono mandati al mare, di giorno in giorno, divisi in comitive. Per questo servizio viene riconosciuto dal comune all’impresa assunta dal signor William Cordon un compenso di 5.000 lire per stagione ma il servizio è carente: il viaggio è scomodo, lungo e rischioso. Spesso le cronache riferiscono di guasti che costringono a stare fermi per diverse ore o di burrasche che spingono la barca contro la riva.
Negli anni a seguire entra in funzione una più moderna imbarcazione, l’autoscafo “Luigi Merello” condotto da 4 marinai e in grado di imbarcare fino a 300 persone.
E’ diviso in tre classi che vengono rispettivamente collocate a prua, poppa e sottocoperta. Uno degli scali cittadini si trova sotto Palazzo Gambacorti. La barca a vapore, ogni giorno salvo il martedì, fa due gite a Boccadarno così stracolma di gente che spesso è costretta a trainare a rimorchio due barconi.
Negli anni venti il collegamento fluviale che dallo Scalo Roncioni porta a Boccadarno è eseguito da un veloce motoscafo ma, la limitatezza dei posti e l’alto costo del biglietto assicurano quotidianamente la gita a Marina solo a poche persone.

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