Villa Alba
1905c - zona foce
Flora Douglas Fenzi appartiene ad una nobile famiglia fiorentina che annovera tra i suoi membri un influente senatore del regno, lo zio Emanuele, e valenti militari tra i quali il padre Vincenzo che si è congiunto in matrimonio con Carolina dell’aristocratica famiglia dei baronetti scozzesi Douglas. II vezzo di Flora di aggiungere il casato della madre a quello del padre fa ritenere a qualcuno che la stessa fosse coniugata Douglas, ma in effetti, l’aristocratica, eccentrica e a volte anche lunatica contessa, è sempre stata signorina.
1903 – L’11 maggio, con atto del notaio Silvio Rossini, tutti i terreni attorno al vecchio fortino tra la via Maiorca, l’Arno, la casa Peratoner e la proprietà comunale, vengono ceduti alla contessa. In quell’oasi di pace rotta soltanto dal rumore del mare e dal canto degli uccelli nel boschetto di allori e tamerici che dalla via Maiorca arriva quasi al fortino, la contessa Fenzi, stanca dei fasti mondani delle grandi citta, ha già deciso di farvi costruire una romantica villetta.
Il 27 aprile 1909 nelle ore pomeridiane, giunge in automobile e fa colazione all’albergo Ascani, Gabriele D’Annunzio. Scopo della gita del poeta è quello di prendere in affitto una villa per passarvi alcuni mesi di quest’anno.
Il poeta ha, questa volta, al suo fianco, Donatella Cross, la nuova giovane amante russa che in effetti si chiama Nathalia de Goloubeff. Per lei, ha affittato, con la complicità dell’instancabile postino-mediatore Felice Castelli, una villetta al centro del boschetto, a pochi metri dal Fortino. Nei taccuini lasciati dal poeta troviamo scritto: «1909. 13 Maggio. Lire. 1.000 Marina di Pisa (pigione) Sig.na Fenzi e Felice». Evidentemente si tratta della palazzina che Flora Fenzi Douglas si è fatta costruire da qualche anno al centro della sua proprietà comprata dagli eredi di Baldassarre Ceccherini, nel 1903. Ma forse per salvare la forma o forse per qualche altro motivo, l’esuberante poeta, in quello stesso periodo, oltre alla villa Alba di proprietà Fenzi affitta anche quella del Dottor Garzella, sulla via Maiorca, distante dall’altra non più di cento metri. Questo soggiorno del poeta a Marina, che si protrae fino alla primavera dell’anno seguente, è l’ultimo, poiché non vi fa più ritorno.
1916 – Villa Alba ospita Dino Campana e Sibilla Aleramo
1919 – Flora Fenzi, forse per capriccio, forse perché il suo patrimonio si era abbondantemente assottigliato, è intenzionata a vendere tutta la sua residua proprietà e trasferirsi altrove. Fatte le dovute trattative, il 15 luglio, il solito dottor Silvio Rossini, redige Patto di compravendita. Per l’acquisto di ventiseimila metri quadrati di terreno e della villa della contessa, gli acquirenti sono delegati dal consiglio di amministrazione della società Gallinari presieduto dal commendator Angelo Geno Toro, il vice presidente avvocato Piero Venturini, e i consiglieri Romeo Mazzoni e ingegner Eugenio Piacani. Flora Fenzi intasca novantamila lire ed ottiene di trascorrere l’ultima estate nella sua villa Alba che si impegna a lasciare libera entro il 25 settembre.
1904v – alba002
1907c (1910v) – alba001
1922 – cmasa012
1928c – cmasa011